Sentieri sostenibili dentro la globalizzazione


Dall’approvazione dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, ad opera delle Nazioni Unite, il concetto di sostenibilità del benessere ne esce fortemente rafforzato.

Da qui, i diversi sistemi territoriali hanno il dovere di contribuire al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo previsti dall’Agenda, ricercando così orizzonti più sostenibili dentro l’attuale globalizzazione. Tale orientamento territoriale dovrebbe condurre il Pianeta verso un nuovo Modello di Sviluppo globale ispirato al Sustainability Empowerment, cioè; “la capacità di rendere il Diritto alla Sostenibilità principio costitutivo di un nuovo progetto di Società dove il benessere e la sua sostenibilità, ne costituiscono l’obiettivo strategico fondamentale”.

A questo punto occorre ricordare che i sistemi territoriali “vengono vissuti” da diversi stakeholder operanti negli stessi.  In tal senso, consumatori, imprese, policy maker e settori a supporto, hanno il dovere di contribuire al perseguimento della sostenibilità del benessere territoriale.

Tuttavia, l’attuale Società, caratterizzata ancora dall’assenza di diritti e regole globali, non offre a tutti le stesse possibilità. Ciò determina che alcuni territori restino indietro. Questi ultimi molto spesso non trovando un posizionamento competitivo nel Sistema, arrancano tentando di sopravvivere. Affinché questo non accada e i diversi Sistemi territoriali trovino un proprio posizionamento competitivo nell’attuale contesto, essi devono ricercare il proprio sentiero sostenibile dentro la globalizzazione.  Ma come?

La Fondazione Simone Cesaretti ritiene che una strategia vincente, orientata alla sostenibilità, risieda nel concetto di non omologazione territoriale. Siamo fermamente convinti che un territorio ha più possibilità di competere in tale contesto globale, qualora i propri stakeholder di riferimento adottino modelli comportamentali compatibili con il Paradigma di Non Omologazione Territoriale. Ciò consentirebbe al sistema locale di riappropriarsi della propria unicità, puntando sulla valorizzazione degli asset territoriali che lo contraddistinguono.